Viversi dentro per esserci fuori

Psicologa-psicoterapeuta

Rimini
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ORTORESSIA: L'OSSESSIONE DEL MANGIAR SANO

11.04.2016 13:24

Quando l’essere #vegano nasconde una patologia…l’ORTORESSIA.

#Ortoressia: l’ossessione del mangiar sano

ATTENZIONE: non tutti coloro che sono vegani soffrono di un disturbo psichico esattamente come non tutti gli onnivori soffrono del disturbo da alimentazione incontrollata.

L’interesse al mangiare bene e a uno stile di vita salutare è ormai parte integrante della nostra società, della conseguenza della crescita delle esigenze alimentari della popolazione mondiale, dello sfruttamento economico di un bisogno primario dell’uomo.

Per quanto ognuno di noi possa beneficiare di modificazioni salutari alle proprie diete e al proprio stile di vita, per alcuni l’impegno al mangiare sano può degenerare in una vera e propria ossessione che prende il nome di ortoressia.

Il termine ortoressia nervosa, inizialmente coniato da Bratman e Knight nel 1997,  descrive una condizione caratterizzata da un comportamento alimentare che segue l’ossessione patologica per un’#alimentazione biologicamente pura e salutare. Tale condizione è spesso associata a una dieta restrittiva che, nel tentativo di raggiungere uno stato di salute ottimale, può portare a gravi condizioni mediche connesse alla malnutrizione, oltre ad un disturbo dell’umore e all’isolamento sociale

Le persone che soffrono di ortoressia sono preoccupate dalla qualità dei cibi nella propria dieta, impiegando un tempo eccessivo a esaminare la qualità del cibo in ogni suo aspetto L’ossessione sulla qualità del cibo, in termini di valore nutritivo dei cibi e della loro ‘purezza’, nasce dal desiderio di ottimizzare la propria salute fisica e il proprio benessere (sano punto di partenza), ma si trasforma poi in una vera e propria ossessione accompagnata da rituali o regole interne che possano limitare l’ingestione di cibo impuro o favorirne l’eliminazione, fino a non assumere abbastanza energia per il fabbisogno giornaliero.

La maggior parte della giornata è dedicata alla ricerca e allo studio di cibo sano e alla sua preparazione

Tutto questo è spesso accompagnato da forte senso di frustrazione nel momento in cui i rituali o la qualità del cibo non soddisfa le aspettative.

Altro sintomo è l’#isolamentosociale: l’evitamento di occasioni conviviali per la paura che non ci sia cibo adeguato. In queste occasioni il pasto non rappresenta un’opportunità di gioia e di serena convivialità ma diventa terreno fertile per tutta una serie di pensieri e di stati emotivi negativi, tali da non permettere di trarre godimento dal cibo. L’isolamento deriva anche dal fatto che sentono di avere una superiorità morale tale per cui non desiderano incontrare persone che abbiano idee sull’alimentazione diverse dalle loro.

La qualità dei cibi prevale sui propri valori personali, morali, sulle relazioni sociali, lavorative e affettive, arrivando a compromettere il funzionamento globale e il benessere dell’individuo.

Le caratteristiche di perfezionismo e ipercontrollo sono un’altra parte peculiare della personalità di chi presenta questo disturbo. Spesso questo disagio nasconde la fobia di invecchiare, di essere contaminati o di ammalarsi.

Come sempre l’importante è ascoltare se stessi, i propri bisogni, sentimenti , desideri e viversi fino in fondo!